Al via Napoli 2500. Su Napoli ci scommettono il Comune, il Governo, ma anche i privati perché c’è un patto tra tutti gli attori sociali e istituzionali. Nel comitato promotore siedono Antonio D’Amato presidente della Fondazione Mezzogiorno, c’è l’Unione industriali rappresentata dal presidente Costanzo Jannotti Pecci. Il presidente del Gruppo Mezzogiorno della Federazione nazionale dei Cavalieri del Lavoro Carlo Pontecorvo. A coordinare il fronte dei privati l’imprenditrice Marilù Faraone Mennella. “Le celebrazioni sono una cosa importante così come il comitato dove ci siamo noi imprenditori, una cosa che ha voluto il sindaco Manfredi e io sono contenta” spiega la Faraone Mennella, componente del Board della Fondazione Mezzogiorno, che punta l’accento su un aspetto particolare: «Spesso si dice di Napoli che è una città dove non si sa fare sintesi. Ma oggi è diverso. La nostra presenza sta a rappresentare un progetto che guarda al passato e pensa al futuro ma lo fa in maniera molto concreta».
Ci sono i primi 6 milioni stanziati dal Governo, in questo caso dalla Farnesina guidata dal ministro Antonio Tajani, per le celebrazioni del compleanno di Napoli che nel 2025 spegnerà 2500 candeline. L’esecutivo nazionale sul compleanno di Partenope sostiene la città e come detto dallo stesso ministro già un mese fa «dovrà essere un evento globale e coinvolgeremo anche gli istituti di cultura italiana all’estero». In campo, naturalmente, anche il ministero della Cultura, ci sarà nella sostanza un comitato nazionale dedicato alla città.
Il programma delle manifestazioni celebrative, che abbracceranno tutto il 2025, sarà svelato ufficialmente alla fine di gennaio, ma oggi è stato annunciato in anteprima il primo Fringe Fest Napoli. L’obiettivo è quello di creare una kermesse culturale multidisciplinare permanente sul modello del mitico festival di Edimburgo. Che contiene spettacoli e performance di vario genere e ha luogo anche in spazi non convenzionali. Il termine “fringe” infatti si riferisce a spettacoli prodotti al di fuori dei circuiti istituzionali e consente agli artisti l’opportunità di esibirsi in modo indipendente. Nel caso di Napoli non ci sarà solo l’aspetto artistico, il “fringe” è indirizzato anche ai giovani cervelli e ai giovani imprenditori.