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Gli industriali del Mezzogiorno contro l’autonomia differenziata. Per loro la tenuta dell’Italia in Europa sarebbe a rischio se la riforma passasse l’esame del Parlamento. La loro opinione è che questa riforma dividerebbe l’Italia rendendola più debole e aumentando il divario economico tra nord e sud. Se ne parla a Napoli, nella sede dell’Unione degli Industriali, insieme ai direttori di Repubblica, Mattino e Corriere del Mezzogiorno, al già senatore Marcello Pera e insieme a costituzionalisti ed esperti. “La riforma di cui si sta parlando adesso, questa autonomia differenziata corre il rischio di aumentare questo gap di competitività, rendendo ancora più radicale non solo la rottura fra nord e sud ma definitivamente il distacco dell’Italia dall’Europa, quindi è veramente una riforma sbagliata che va ripensata e ricondotta in un alveo più complessivo. E ripeto, non conviene solamente al mezzogiorno, conviene soprattutto a chi opera nel nord e a tutti gli italiani che questo accada, in maniera compiuta, responsabile e soprattutto nelle forme giuste.” Gli imprenditori partenopei hanno una posizione netta verso la quale chiedono sostegno agli industriali di altre zone del paese. Il presidente dell’Unione degli Industriali di Napoli non nasconde, anzi rivendica una netta divergenza di posizioni rispetto alle associazioni, ad esempio del Nord Est. “L’Unione degli Industriali di Napoli terrà la barra dritta. Noi siamo pronti anche all’interno del nostro sistema, se dovesse essere necessario, perché non è un segreto che ci sono realtà del sistema confederale che legittimamente, come dire, vedono in questa ipotesi un qualcosa di positivo. Noi la vediamo totalmente negativa, cercheremo su questa vicenda di convogliare, come dire, di avere la condivisione di tutte le realtà non solo del Mezzogiorno, parlo sempre della realtà di Confindustria ma anche di altre aree del paese.”.