Il tasso di occupazione in Italia sale al 60,1 per cento. Non è certo quanto serve al Paese, ma in una situazione di grande incertezza internazionale come quella attuale è un segnale che dobbiamo saper apprezzare anche perchè sia pure ben lontano dalla media europea rappresenta il record degli ultimi decenni. La Fondazione Mezzogiorno e il suo presidente hanno sempre sostenuto che senza la crescita dell’occupazione al Sud non vi sarebbe stata crescita dell’occupazione nel Paese e fa piacere ora constatare che qualcosa si muove nelle regioni meridionali, e questo è avvenuto anche per effetto della decontribuzione per le imprese del Sud (il taglio del 30 per cento degli oneri previdenziali), la misura decisa grazie anche alla forte spinta di Antonio D’Amato.
Nando Santonastaso sul Mattino del 2 agosto scrive che “le trasformazioni da tempo determinato nel primo quadrimestre 2022 sono state 240 mila con un incremento del 70 per cento sullo stesso periodo del 2021, mentre sono saliti del 50 per cento i contratti a tempo indeterminato nuovo di zecca e a giugno la tendenza si è rafforzata visto che tutte le tipologie contrattuali incentivate dalla Decontribuzione Sud sono segnalate in crescita”. Occorre dunque continuare con decisione e coraggio sulla strada dello sviluppo, utilizzando e confermando gli strumenti che stanno funzionando.