Contrariamente a quel che si sarebbe condotti a pensare, la Pubblica Amministrazione locale e centrale è il settore in cui la crescita prevista della spesa per il digitale appare più intensa, ben superiore alla media complessiva. È quanto emerge dal rapporto 2022 Anitec-Assinform sulla crescita del digitale in Italia. La dematerializzazione della macchina amministrativa e la semplificazione per servizi più efficienti ai cittadini e alle imprese costituisce il presupposto per rilanciare i territori in termini di sviluppo e competitività. Nasce da questa consapevolezza il webinar “Gli avvisi aperti del PNRR rivolti alla digitalizzazione della pubblica amministrazione. Le opportunità per il mondo ICT” tenuto oggi, martedì 19 luglio a Palazzo Partanna, promosso da Anitec-Assinform, Unione Industriali Napoli, Campania DIH e Fondazione Mezzogiorno. Hanno partecipato Maria Luisa Faraone Mennella, Board Member Fondazione Mezzogiorno, Edoardo Imperiale, Amministratore Delegato Campania DIH Rete Confindustria Scarl, Maurizio Manfellotto, Presidente Campania DIH Rete Confindustria Scarl, Eleonora Faina, Direttore Generale Anitec-Assinform, Chiara Jacini, Team Relazioni Istituzionali e Michele Vitiello, Area Manager Campania della squadra territoriale, Gabriele Fasano, VP Transizione Digitale, Semplificazione per le Imprese Unione Industriali Napoli
“Siamo qui – ha spiegato in apertura Edoardo Imperiale, amministratore delegato del Campania Digital Innovation Hub Rete Confindustria Scarl – per far conoscere alle aziende l’opportunità di poter giocare un importante ruolo come partner tecnico della pubblica amministrazione. Le tecnologie abilitanti incidono in modo radicale sui processi produttivi ma, al tempo stesso, anche su quelli della pubblica amministrazione. Le IoT, per esempio, consentono prevedere i fabbisogni energetici degli edifici, di monitorare i consumi dei mezzi pubblici, di pianificare una intermodalità dei servizi urbani sul modello dei 15 minuti”.
Il Campania Digital Innovation Hub figura tra i nuovi 13 European Digital Innovation Hub finanziati dalla Ue a livello nazionale e, tra gli obiettivi, ha sottolineato Imperiale, non c’è solo quello di favorire la transizione delle imprese ma anche quello di cambiare il paradigma delle organizzazioni.
Sulla necessità di interventi dall’impatto “disruption” per il territorio ha insistito Maria Luisa Faraone Mennella, membro del Board della Fondazione Mezzogiorno, secondo cui le tecnologie digitali devono essere considerati come infrastrutture “necessariamente orizzontali tra gli attori del territorio, imprese, pubblica amministrazione, cittadini”. Faraone Mennella presenta una “rilettura” del progetto Green, proposto dalla Fondazione Mezzogiorno e assunto dal Governo come base del Contratto Istituzionale di Sviluppo Vesuvio – Pompei. “Nell’ambito della proposizione di nuovi contenuti complementari all’interno del progetto denominato G.R.E.E.N – ha spiegato – è possibile prevedere l’integrazione di ulteriori soluzioni tecnologiche fortemente innovative. Tali soluzioni tecnologiche sono pensate anche in ottica di potenziamento dei flussi turistici nazionali e internazionali afferenti al territorio di riferimento tramite interventi che mirano alla rivalorizzazione, recupero e rigenerazione delle aree urbane ed extraurbane”. Da un’analisi del perimetro territoriale inerente il progetto GREEN3 (al cubo), è possibile prevedere alcune iniziative di infrastrutturazione dello spazio in molteplici direzioni dello spazio. Tali iniziative abilitano le potenzialità di una proposta denominata che permette di infrastrutturare: ambiente terrestre, aereo e marino. “Tali ambienti permetteranno l’attivazione di servizi innovativi – in aria, acqua e terra – diffusivi lungo tutto il territorio per energia, trasporti, residenza, lavoro, well-being”.
La risposta da parte del territorio, intanto, è eccezionale. Le adesioni ai bandi per la digitalizzazione della pubblica amministrazione registra infatti finora numeri altissimi, soprattutto al Sud, dove si raggiungono quote superiore al 90% dei Comuni. “Si tratta di numeri incoraggianti e al tempo stesso inquietanti” osserva Michele Vitiello, Area Manager Campania della squadra territoriale del Dipartimento per la trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La preoccupazione nasce dal fatto che l’erogazione delle risorse del Pnrr seguono modalità e tempistiche estremamente rigide, “fallire anche solo un singolo aspetto di un progetto rischia di vanificare il lavoro di una intera filiera di soggetti impegnati nell’innovazione dei territori”. L’analisi di Vitiello si integra con quella di Chiara Jacini, Team Relazioni Istituzionali del Dipartimento per la trasformazione Digitale, che annuncia l’uscita di nuovi bandi per la transizione digitale dei Comuni illustrandone articolazione e opportunità.
Tornando al rapporto Anitec-Assinform 2022, dall’analisi dei dati di mercato, volumi e tassi di crescita medi annui tra il 2021 e il 2025, emerge che le maggiori previsioni di sviluppo – più o meno intenso – riguardano il Cloud e le tecnologie dirette alla protezione, organizzazione e analisi dei dati, ovvero Cybersecurity, Big Data e AI/Cognitive. All’interno di questo gruppo, il Cloud è la tecnologia più dinamica alla luce del suo forte ruolo di abilitazione trasversale nei principali progetti di digitalizzazione. Solo il Cloud rappresenta la piattaforma che abiliterà la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, con circa 1 miliardo di euro previsti dal PNRR e la definizione di una strategia Cloud nazionale.