C’è un particolare che può apparire quasi tecnico-organizzativo (ma non lo è) che rappresenta simbolicamente la nuova fase dell’economia e della società napoletana e, più in generale per il ruolo di traino che la Campania e la sua capitale hanno a nome e per conto di tutto il Sud: è il format che all’assemblea degli industriali di Napoli ha visto i direttori del Mattino, del Corriere del Mezzogiorno e dell’edizione locale di Repubblica intervistare insieme Costanzo Jannotti Pecci, nuovo presidente degli imprenditori della città, e il sindaco Gaetano Manfredi. Per un giorno, unita’ dei giornali cittadini, di solito in accanita concorrenza tra di loro, per sottolineare la “Coesione Sud”, cioè il tema della prima assemblea di Pecci.
Il sottostante, che ha portato al format del panel dell’assemblea, è ancora più significativo: unanimità convinta dei consensi al nuovo presidente; aula magna della Federico II a Napoli Est gremita di imprenditori felici di esserci, ritrovarsi e fare squadra; ospiti illustri come Roberto Fico, presidente della Camera, Carlo Bonomi, presidente di Confindustria (accompagnato dai vicepresidenti Stirpe, Brugnoli e Grassi), e Vincenzo De Luca, presidente della regione Campania. Quindi coesione e collaborazione tra pubblico e privato come parola chiave per debellare quello che Manfredi ha definito “il virus della dispersione degli sforzi”.
“Il Sud – ha sottolineato il presidente della Fondazione Mezzogiorno Antonio D’Amato – torna a giocare da protagonista: le imprese di Napoli hanno dato un importante esempio di coesione sugli impegni programmatici del presidente Costanzo Jannotti Pecci insieme alle istituzioni locali nel rilancio della necessaria collaborazione tra pubblico e privato. Domani il presidente Mattarella e il premier Draghi sono a Sorrento per sottolineare il peso fondamentale del Mezzogiorno nella tenuta economica del Paese e quindi nel ruolo stesso dell’Italia in Europa. E’ anche significativo che il premier se ne occupi subito dopo la visita a Biden dove ha dato una forte spinta al dialogo per la pace nella lealtà occidentale e atlantica”
Fondazione Mezzogiorno ha tra i suoi soci fondatori l’Unione industriali di Napoli e, nel suo piccolo, ha spinto e spinge per la coesione della classe dirigente del Sud. Siamo certi che alle ottime intenzioni seguano dai protagonisti pubblici e privati i fatti, con coerenza e tempestività in tempi complicati e difficili come quelli attuali.