In collaborazione con NaplEST et Pompei. Realizzazione di due masterplan che, in un’unica visione strategica, abbracciano l’intera area Orientale della città Metropolitana di Napoli che va da Napoli EST a Castellamare di Stabia.
Il primo si qualifica come supporto decisionale alle strategie dell’Amministrazione comunale di Napoli alle azioni e agli interventi necessari a rilanciare lo sviluppo dell’area orientale della città di Napoli.
Il secondo si qualifica come supporto decisionale al piano strategico in fase di predisposizione da parte dell’Unità Grande Progetto Pompei, da sottoporre al Comitato di Gestione composto dai sindaci dei Comuni interessati, dal Ministero dei Beni culturali, dalla sovrintendenza di Pompei, dalla Regione Campania e dal sindaco della Città Metropolitana.
Strategia e visione
I due masterplan abbracciano in un’unica visione strategica l’intera Area Orientale della Città Metropolitana di Napoli che va da Napoli EST a Castellamare di Stabia . Tale scelta è motivata dallo sviluppo urbano che senza soluzione di continuità interessa l’intera fascia costiera, la comune appartenenza alla zona contigua al Vesuvio, e la percorribilità in un tempo limitato di 20 minuti sia su gomma che rotaia, che individuano l’intera Area come un unico bacino di mercato .
Mentre l’area di Napoli EST è oggetto di una rigenerazione urbana postindustriale che dovrà essere basata si nuove funzioni produttive e nuovi insediamenti residenziali, lo sviluppo del litorale vesuviano dovrà portare ad una decompressione antropica e demografica del territorio ed una riconversione del tessuto urbano in funzione della sua vocazione turistica , data dalle preesistenze archeologiche di valenza mondiale e dalle altre componenti turistiche di eccellenza (paesaggi, ambiente, enogastronomia, cultura, musica , teatro, etc).
La rigenerazione urbana di Napoli EST dovrebbe avere come direttrici di sviluppo le funzioni tipiche di una grande città moderna: logistica (cogliendo anche l’opportunità del raddoppio del Canale di Suez), terziario avanzato, servizi, ricerca, funzioni di accoglienza speciali destinate alla domanda turistica della grande Pompei , etc .
E’ necessario creare un’osmosi tra il tessuto produttivo (magari coinvolgendo necessariamente le big company pubbliche) e l’Università per determinare la realizzazione di poli di eccellenza e contrastare la fuga dei migliori cervelli . Napoli EST, anche a seguito della necessaria decompressione demografica che dovrà avvenire sia nel litorale vesuviano, sia ad OVEST della città Metropolitana (Campi Flegrei), si candida a pieno titolo a divenire la “nuova città “, con spazi verdi e standard di qualità residenziale al livello delle città del nord e centro italia ed europee impossibili da ottenere nel congestionato e vincolato Centro Storico.
In tale ottica, il rapporto previsto dal PRG che, all’epoca della sua formulazione, non aveva e non poteva prevedere i vincoli che sarebbero stati posti in epoca successiva dallo studio geologico e dall’analisi sismologica del territorio metropolitano, tra spazi residenziali e spazi destinati a funzioni produttive, va radicalmente ribaltato . Una parte di queste residenze dovrà essere necessariamente destinata ad un mercato agevolato di locazione e/o di vendita per sopperire alle necessità abitative di categorie svantaggiate o da incentivare (es. giovani coppie). L’indirizzo strategico dello sviluppo dell’area di Pompei e della sua Buffer zone, non può che essere, invece, quello dell’accoglienza e della vivibilità con l’obiettivo di creare le condizioni affinchè i milioni di visitatori o gran parte di essi possano soggiornare almeno una notte in situ con evidenti ed enormi ricadute economiche ed occupazionali sul territorio e sull’intera Regione Campania.
Lo sviluppo dell’area di Pompei e della sua Buffer zone non può essere impostato però in una logica minimalista di mera salvaguardia delle esistenti strutture edilizie relative a vetuste destinazioni industriali e prive di alcun valore storico o paesaggistico. In tale ottica, è necessario prevedere iniziative private sia limitate che di largo respiro, necessarie a determinare la necessaria discontinuità di sistema, con progettazioni di qualità che, seguendo anche logiche di mercato e di fattibilità economica, possano proporre agli enti preposti, a parita’ di cubature, anche modifiche urbanistiche e, se necessario, paesaggistiche.
I due masterplan
L’Associazione Naplest et Pompei, come innanzi accennato, sta predisponendo i due Masterplan in un’unica visione e strategia di area vasta relativa all’intera AREA METROPOLITANA ORIENTALE di Napoli e con una logica identica.
Il primo si qualifica come supporto decisionale alle strategie dell’amministrazione comunale di Napoli alle azioni ed agli interventi necessari a rilanciare lo sviluppo dell’area orientale della città di Napoli .
Il secondo si qualifica come supporto decisionale al piano strategico in corso di predisposizione da parte dell’unità Grande Progetto Pompei, che sarà sottoposto all’approvazione del Comitato di Gestione composto dai sindaci dei comuni interessati, dal Ministero dei Beni culturali, dalla sovrintendenza di Pompei, dalla Regione Campania e dal sindaco della Città Metropolitana .
Quadro delle risorse e degli strumenti e programma di interventi
In prima istanza, si sono individuate le risorse (PON 2014-20, PO Regione Campania 2014-2020, POC 2014-2020, leggi nazionali, etc) e gli strumenti ed eventualmente i soggetti pubblici attivabili.
Si è poi individuato, partendo dall’analisi strategica, un programma di interventi e di azioni finanziate prevalentemente con fondi pubblici, a breve ed a medio/lungo termine, basato su integrazione, concentrazione ed addizionalità degli stessi, con i seguenti obiettivi:
- creare le migliori condizioni di contesto per l’attrazione degli investitori;
- individuare, programmare, progettare, e realizzare un set di infrastrutture necessarie allo sviluppo produttivo ed al raggiungimento di uno standard di adeguati servizi per i cittadini al livello del resto d’Italia ( per Napoli EST si propone il completamento della realizzazione del Grande progetto e dell’interramento del Traccia, già finanziati nel precedente quadro di programmazione, e per entrambe le aree si propongono interventi di riqualificazione urbana e per la mobilità, su gomma e su ferro, in coerenza con quanto previsto al PON reti, PON città e POR Campania 2014- 2020) ;
- agevolare gli investimenti privati di entrambe le aree attuando leve finanziarie e strumenti di ingegneria finanziaria (costituzione di un fondo di sviluppo urbano con i fondi comunitari, applicabilità a tutta l’area della legge 181/89, fondi per contratti di sviluppo per iniziative ubicate nell’area, individuazione di fondi per la bonifica di aree pubbliche a standard per compensare il bassissimo indice di trasformazione urbana ) e fiscali (rifinanziamento legge sulla zona franca, riduzione IMU e TASI),
- agevolare gli investimenti pubblici e privati attivando procedure dedicate in materia urbanistica ed ambientale (individuazione di zone a burocrazia zero, ufficio unico per procedure urbanistiche presso comune di Napoli, delega allo stesso Comune per le procedure in area SIN, applicabilità immediata di poteri sostitutivi in caso di ritardi degli enti pubblici, applicabilità disciplina legge obiettivo agli appalti, accordi di programma per iniziative di particolari complessità, etc) ;
- aiutare la nascita, nell’area di Napoli EST, intorno al nuovo plesso universitario, insediamenti di ricerca e start up innovativa che facciano sistema tra di loro e operino congiuntamente con il nuovo insediamento che sarà realizzato a Milano nell’area dell’Expo( con finanziamenti specifici a valere sul PON ricerca, sul POR Campania 2014-2020, sui fondi POC Campania 2014 -2020, e su altre legge nazionali ) ;
- agevolare per l’area di Napoli EST, la domanda residenziale con finanziamenti all’edilizia convenzionata ( stanziamento di fondi per l’edilizia economica e popolare) ,al social housing ( incremento dotazione fondo ESPERIA per iniziative insistenti sull’area), aiuti all’acquisto ed alla locazione ( a valere sul Fondo nazionale per sostegno alle locazioni);
- agevolare, prevalentemente per POMEI e la sua Buffer zone, l’incrocio tra domanda ed offerta turistica ideando e promuovendo iniziative sinergiche e congiunte tra stakeholder istituzionali quali Aeroporto, Sovrintendenza, Associazione Albergatori, etc;
- migliorare, nel complesso, la sicurezza ( attuazione di un progetto sperimentale a valere sul PON sicurezza) e la vivibilità dei luoghi ( interventi relativi alla depurazione delle acque sia a Napoli EST che per il Sarno, recupero della balneabilità e, per quanto possibile, ri pascimento e bonifica del litorale ) di della e quindi l’attrattività turistica e contrastare il degrado economico e sociale ( mediante progetti a valere sul PON città e sul POR regione Campania, Fondi FSE, per contrastare la dispersione scolastica, i disagi provocati dai flussi migratori in entrata, ed il degrado sociale di altre categorie svantaggiate).
Le iniziative private
In funzione dell’analisi strategica e delle azioni attivabili, per l’area di Napoli Orientale sono state anche individuate una serie di iniziative private, di cui alcune immediatamente attivabili, per le quali è necessario rimuovere anche alcuni ostacoli di tipo urbanistico-amministrativo per i quali il Comune di Napoli ha già dato già la disponibilità ad apportare alcune modifiche interpretative al PRG.
Per l’area di Pompei e Buffer Zone, oltre puntuali iniziative ricettive e pararicettive singole, attivabili nel comune di Pompei, altre iniziative private attivabili sono costituite dalla riconversione e riqualificazione di grandi superfici quali :
- L’area di Castellamare di Stabia che comprende la zona di espansione di Marina di Stabia, l’area ex AVIS, e tutto il Waterfront ;
- L’area di Torre Annunziata che comprende l’area ASI, il lungomare, l’AREA Aprea, l’area FS;
- L’area di Torre Annunziata che comprende gli scavi di Oplonti, ed il sovrastante ex Spolettificio Borbonico in corso di dismissione.
Anche per esse, come innanzi accennato, potranno essere proposte agli enti preposti, a parità di cubature, modifiche urbanistiche e, se necessario, paesaggistiche.
Analisi costi-benefici
Una puntuale analisi costi benefici darà contezza del notevole impatto economico e sociale che potrebbe derivare dall’attuazione del masterplan rispetto alla situazione attuale in assenza di intervento e ne giustificherà a tutti gli effetti la sua pubblica utilità, ai fini di una sua ampia considerazione ed approvazione e, per quanto riguarda l’area di Pompei e la sua Buffer zone, nell’ambito del suddetto Piano strategico in corso di predisposizione.
Procedure di attuazione, controllo e monitoraggio
Saranno inoltre individuati e proposti percorsi giuridico-amministrativi di confronto tecnico tra le istituzioni per l’attuazione, l’accompagnamento ed il necessario monitoraggio dei masterplan, e per quanto riguarda l’area di Pompei e la sua Buffer zone, in coerenza con quanto già previsto normativamente.